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Il sapore della libertà

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Hai presente quando, giunge la sera, e tua madre ti chiede che cosa vuoi per cena? In quel momento vorresti continuare a farti gli affari tuoi, ma il mestolo di cucina puntato alla gola ti “invita” a darle una risposta e che possibilmente coincida con quello che il frigorifero offre.

Ecco, d’ora in avanti non dovrai più preoccuparti della fatidica domanda, in quanto anche per te è arrivato il momento di cavarsela da sola e quindi, spetterà a te riempire il frigorifero di qualcosa che si possa definire mangiabile.


Poi però arriva la fase 2 del pranzo/cena: lavare i piatti!


E lì inizi a rimpiangere: mamma, babbo che ogni tanto si cimentava in materia, persino il gatto o il cane che sicuramente sarebbero più felici di te nel lavare il tuo piatto.

A parte gli scherzi… per noi fuorisede è un dilemma serio, soprattutto dopo una giornata pesante di lezioni e studio. La pila di piatti sporchi è lì che ti aspetta nel lavandino e anche se da una parte rappresenta la torre simbolo della tua libertà e indipendenza, dall’altra da quella torre ti ci vorresti buttare a capofitto.


Aspetta, prima di compiere un gesto così estremo, ricordati che la soluzione c’è e si chiama mensa universitaria. Essere studenti, perciò, ha i suoi vantaggi.

Presentando il tuo ISEE entro una data definita nell’anno in questione, potrai usufruire dei pasti della mensa ad un prezzo basso (poiché anche la fascia più alta non supera i 4.50€) ma soprattutto conveniente per chi è pigro come te.




E non è finita qui: con l’aggiunta di un costo pari a 48€ nella prima tassa universitaria, avrai la possibilità di servirti di tutti i trasporti pubblici per un anno, entro i confini di Firenze, attraverso l’identificazione di una tessera con una tua foto (quindi mi raccomando scegli la foto più decente che hai) e alcuni tuoi dati. Oltretutto, la tessera ti servirà anche per mangiare in mensa.


Insomma, non solo potrai abbuffarti senza temere che i piatti e lo sporco ti vengano a bussare alla porta mentre dormi, ma potrai anche girarti la città più facilmente e praticamente a costo zero.


Ora non hai scuse, essere una fuorisede non è così male come ti fanno credere i parenti che ti vorrebbero inchiodata a casa tua. Ti renderai conto, con il tempo, che cucinare e lavare possono diventare dei passatempi quasi (ho detto “quasi”) piacevoli e, inoltre, passare l’aspirapolvere sarà il momento in cui debutterai in scena con un ballo “casalingo” senza che nessuno ti veda e ti giudichi (a parte i tuoi coinquilini, ma li azzittirai facilmente mostrando loro la casa che luccica).



 


PER CAPIRCI:

  • Non temere la nomina di “fuorisede”, ti renderai conto che è tutto più semplificato;

  • Il momento del pasto non sarà più un problema;

  • Potrai girare la città senza comprare il biglietto ogni volta, grazie alla tessera universitaria;

  • In mensa hai tantissime scelte, compresi i piatti vegetariani e per celiaci;

  • L’università è provvista di distributori d’acqua naturale e frizzante, dove potrai riempire la tua bottiglietta senza doverla comprare ogni volta che hai sete e soprattutto non nuocerai all’ambiente.

 
 
 

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