Negli ultimi decenni il quartiere di Novoli è stato interessato da un notevole sviluppo a livello edilizio, che l'ha condotto a essere uno dei quartieri più importanti di Firenze.
Un esempio è chiaramente il Polo Universitario delle Scienze Sociali, che ha l'enorme pregio di aver riunito facoltà tra loro affini in uno spazio compatto e soprattutto funzionale, ma non solo: si possono citare anche il Mercato Ortofrutticolo e il Centro direzionale della Cassa di Risparmio di Firenze.
L'edificio che più ha contraddistinto questa fase di forte sviluppo, tanto da
diventare non solo il simbolo di Novoli, ma anche uno dei luoghi più iconici del Capoluogo
toscano, è sicuramente il Palazzo di Giustizia (anche chiamato “Palagiustizia”).
Sicuramente ogni studente che bazzichi Novoli lo avrà ben presente in mente, e d'altrocanto come sarebbe possibile il contrario? La sua mole e soprattutto il suo aspetto esteriore non sono facilmente ignorabili.

Eppure non è stato un percorso facile quello che ha infine condotto alla sua inaugurazione, avvenuta il 23 gennaio del 2012, anzi: si pensi che l'idea di costruire un plesso che fungesse da sede centrale per la giustizia fu per la prima volta illustrata negli anni del XIX secolo, ai tempi in cui Firenze ricopriva il ruolo di capitale dell'allora giovanissimo Regno d'Italia.
L'idea tuttavia prese realmente forma solo tra gli anni '70 e '80 del secolo successivo, quando il Comune di Firenze tornò ad interessarsi della questione, istituendo un bando di concorso per la progettazione del nuovo Palazzo di Giustizia, la cui ubicazione fu fin da subito collocata nei pressi di Novoli, nell'aria in cui in precedenza sorgeva un ex-stabilimento della FIAT.
L'amministrazione pensò di incaricare per questo arduo, quanto prestigioso compito, l'architetto Giovanni Michelucci, già progettatore, tra le altre cose, della stazione di Santa Maria Novella, e il suo ex-allievo Leonardo Ricci.
Tuttavia già alla fine del 1987, in fase ancora di pre-progettazione, si consumò una separazione tra i due, dovuta a un sempre più profondo distacco personale, che comportò l'abbandono del progetto da parte di Michelucci (il quale morì circa tre anni dopo, alla fine del 1990).
Rimasto solo, Ricci continuò a lavorare alla progettazione del Palazzo di Giustizia, ma le solite lungaggini burocratiche e un interesse scostante da parte dello Stato e dell'amministrazione comunale impedirono all'architetto di poter assistere non solo al completamento di una delle sue più importanti opere, ma persino al suo avvio.
Morì infatti nel 1994, addirittura un lustro prima dell'inizio dei lavori, i quali si protrassero ben oltre il 2006, anno in cui, secondo i primi calcoli, si sarebbe potuto procedere all'inaugurazione della struttura.
Dunque una storia assai lunga e decisamente complicata, come molto spesso accade quando si parla di opere pubbliche, ma che fortunatamente ha avuto il suo lieto fine: il “Palagiustizia” è lì, oltre Parco San Donato, quotidianamente pronto a dispensare giustizia a chi ne porga richiesta.
RICAPITOLANDO:
L'inaugurazione del Palazzo di Giustizia è avvenuta il 23 gennaio 2012; presenti, tra gli altri, l'allora ministro della giustizia Paola Severino e l'ex-sindaco di Firenze Matteo Renzi;
Tuttavia l'idea di costruire un plesso destinato alla funzione di dispensatrice di giustizia è datata addirittura alla seconda metà del 1800, nel periodo in cui Firenze era capitale del Regno d'Italia;
Il progettista del palazzo fu l'architetto Leonardo Ricci (1918-1994); tra i cui lavori più importanti si annoverano anche il Palazzo di Giustizia di Savona e il Complesso residenziale di Sorgane;
L'aspetto estetico del Palagiustizia ha fatto molto discutere: il portale VirtualTourist, tramite un sondaggio riservato agli utenti, lo ha collocato tra i dieci edifici più brutti al mondo e anche il famoso critico d'arte Vittorio Sgarbi ha avuto parole tutt'altro che lusinghiere per l'opera di Ricci.
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